21 settembre 2006

lettera ad un'amica mai nata

Cara Simona,
come va? è una vita che non ci sentiamo.
Sono qui, con un tailleuir nero giacca-e-pantalone e una maglia dolcevita rosa (per smorzare i toni...). Dicevo, sono qui, con un foglio bianco davanti, pronta a raccontarti di me.
Che dire?
Lavoro e studio. E a volte penso che mi vengano bene tutt'e due, altre no.
A volte, il mio stato d'animo dipende dal tempo.
Oggi, ad esempio, primo giorno d'autunno, è nuvoloso, tutto sembra coperto da una patina grigia, pure la gente oggi sembra più triste e presa.
Oggi mi sento un po' cupa, meno solare.
Vorrei avere una macchina fotografica e fotografare un particolare di questa giornata. Un volto, una mano, una foglia, forse.
Vorrei averla tra le mani la macchina. e fotografare la fioraia del mercato che sorride con i denti storti. Ma anche oggi sorride.
Oppure vorrei fotografare la signora pendolo del mio quartiere. Quando cammina poggia il suo corpo su una gamba e poi sull'altra.
Poi vorrei fotografare le mie mani. Con lo smalto un po' tolto, ma trasparente, così si vede meno se lo trascuro un po'.
Vorrei, vorrei. Quante cose vorrei.
Ma questo è un altro capitolo. O un'altra lettera. O un'altra storia.
Vorrei. Questo è il punto.