"Pitagora si era recato a Fliunte dove aveva discusso con grande dottrina ed eloquenza alcune questioni con Leonte, principe dei Fliasi; Leonte allora, ammirato per il suo ingegno e la sua eloquenza, gli chiese quale arte soprattutto professasse e si sentì rispondere che egli non conosceva nessuna arte in particolare, ma era un filosofo. Leonte, stupito della novità del nome, chiese chi mai fossero i filosofi e quale differenza tra loro e gli altri; Pitagora allora rispose [...] ci sono alcuni, ma sono rari, che senza tenere in alcun modo tutto il resto, si dedicano con passione allo studio della natura, e questi -diceva Pitagora - si chiamano amanti della sapienza, cioè filosofi; e come al mercato il comportamento più nobile è quello dell’osservatore disinteressato, così nella vita l’indagine e la conoscenza della natura sono attività di gran lunga superiori a tutte le altre"
Tuscolanae Disputationes
2 commenti:
"cosa c’è di più dolce dell’ozio letterario? Alludo a quegli studi per mezzo dei quali arriviamo a conoscere l’infinita natura, e il cielo e la terra e i mari, mentre siamo ancora nel mondo"
Tuscolanae Disputationes
Già. Cosa c'è di più dolce dell'ozio?! ;)
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